A Trevi proposta “Salviamo le rondini”

nido rondini

Garantire la nidificazione alle rondini e salvaguardare la biodiversità e una specie a rischio di estinzione

 

San Benedetto, la rondine sotto al tetto: un detto popolare che annuncia la primavera in coincidenza dell’arrivo delle rondini e dei festeggiamenti per il Santo umbro fondatore del monachesimo.

Da una ricerca effettuata dalla LIPU (Associazione per la conservazione della natura, la tutela della biodiversità, la promozione della cultura ecologica in Italia), però la rondine negli ultimi 35-40 anni è diminuita a livello europeo di circa il 40% a causa della perdita del suo habitat; dal 1970 ad oggi sono scomparse in Europa oltre 6 milioni di coppie. Mantenendo questo trend negativo, rischiamo di veder scomparire la rondine nel giro di 20-40 anni.

Stefania Moccoli, assessora all’Ambiente – vicesindaco di Trevi, Comune in prima linea nella tutela delle biodiversità ha elaborato un ordine del giorno da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale nel quale si prevedono importanti provvedimenti a tutela dei nidi di rondine, balestruccio e rondone vietandone la distruzione durante tutto l’anno. Sarà ammessa la deroga al divieto soltanto in caso di restauri o ristrutturazioni di fabbricati, ma esclusivamente tra il 15 settembre e il 15 febbraio di ogni anno, ossia al di fuori del periodo di nidificazione. Chi non rispetterà le prescrizioni sarà soggetto a salate sanzioni amministrative e laddove necessario all’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi, sarà cura della Polizia municipale provvedere ai controlli e a segnalare all’ufficio ambiente eventuali violazioni. Una decisione che nasce da premesse sostanziali. “Tra i principali deterrenti per le rondini figurano oltre all’agricoltura intensiva e ad uso eccessivo di fertilizzanti, la modernizzazione di stalle e fienili. Alla drastica riduzione di queste specie ha contribuito anche la ristrutturazione degli edifici rurali (in particolare delle stalle) che le ha private di luoghi adatti alla nidificazione. Altre minacce derivano dalle modifiche climatiche in atto, come la desertificazione, che colpiscono le rondini nei loro quartieri di svernamento in Africa”.

BirdLife International, associazione globale di organizzazioni che si occupano di conservazione dell’avifauna, ha inserito le rondini tra le specie considerate minacciate a livello
continentale e dunque prioritarie di conservazione. Si evidenzia quindi l’assoluta necessità di intervenire per la loro salvaguardia, come testimoniato anche dai risultati del “Progetto Rondine Euring” promosso su scala continentale e coordinato dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. La proposta di delibera considera altresì che le rondini, come del resto balestrucci e rondoni, sono importanti (e quindi vanno protetti) non solo per il loro valore intrinseco (vanno ad aumentare la cosiddetta biodiversità), ma anche per il loro comportamento e per la loro riconosciuta utilità. Queste specie si cibano esclusivamente in volo di insetti, prevalentemente mosche e zanzare. Basti pensare che una città di medie dimensioni (100-150.000 abitanti) può ospitare circa 10.000 tra balestrucci, rondini e rondoni e che nei 4-5 mesi di presenza arrivano a mangiare 63 tonnellate di mosche e zanzare.

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