Alla quarta edizione del corso di alta formazione promosso da Economy of Francesco (EoF), l’atteso intervento del premio Nobel per l’Economia 2015, Sir Angus Deaton, sul futuro del capitalismo, è in programma per le 18.00 (CET) di lunedì 8 luglio, in diretta streaming sul canale internazionale YouTube di EoF, aperto a tutti gli interessati.
Un appuntamento speciale all’interno dell’edizione 2024 della EoF School, un corso dedicato ai temi di ricerca di EoF, che quest’anno sta approfondendo il tema “Capitals and Capabilities in the On-Life Era”.
“La realtà è in continua evoluzione – spiegano gli organizzatori della School -. Il significato di concetti come disuguaglianza, discriminazione, povertà, capitale, sostenibilità e altri, non è lo stesso di vent’anni fa. Come ha affermato più volte Papa Francesco, la realtà è sempre superiore alle idee”. La quarta edizione della EoF School si sta dunque concentrando su questo cambiamento, approfondendo un tema che, nell’anno precedente, è stato al centro delle riflessioni della comunità di giovani economisti, imprenditori e changemakers di EoF: le “diverse forme di capitale” (spirituale, narrativo, sociale, economico, ambientale) e, a complemento, la nozione di “capabilities” (parola non facilmente traducibile in italiano). “Entrambi ruotano attorno al concetto di povertà” – continuano gli organizzatori, che sottolineano: “La povertà, infatti, non è solo (o soprattutto) una questione di flussi (reddito, salario), ma di capitali (materiale e immateriale). Oggi, ad esempio, molti lamentano una scarsità di ‘capitale spirituale’. Aumenta l’offerta di denaro e di consumo (per alcuni) e, contemporaneamente, aumenta la domanda di senso e di significato. Molti non sopravvivono alle crisi dentro e fuori i luoghi di lavoro perché il capitale spirituale accumulato da secoli di narrazioni religiose, filosofiche e letterarie sta scomparendo in una società sempre più individualista e atomizzata”.
Nel libro “Deaths of Despair and the Future of Capitalism”, Angus Deaton e Anne Case hanno analizzato questo fenomeno nella realtà statunitense. Con il rigore metodologico e l’onestà intellettuale che gli derivano da una lunga carriera di economista empirico, Deaton utilizza i dati per mostrare un’epidemia, tanto invisibile quanto impattante, non legata a virus o batteri. Egli si riferisce, infatti, alle morti legate alla disperazione, cioè alle morti “autoinflitte” legate a condizioni di vita estremamente difficili. In una società in cui le disuguaglianze crescono, la povertà diventa sinonimo di miseria, il divario tra i pochi meritevoli e i molti colpevoli è accentuato da istituzioni come il sistema educativo, l’epidemia di morti da disperazione trova un terreno fertile per crescere. Cosa possiamo fare? Nel loro libro, Case e Deaton propongono diverse soluzioni: aumentare i salari, ridurre le disuguaglianze economiche, riformare il sistema sanitario e così via. Pur condividendo l’importanza di tutte queste proposte, EoF sottolinea anche la necessità di recupera il capitale narrativo e spirituale. Pertanto, l’incontro e il dialogo con Deaton saranno di estrema importanza per immaginare il futuro del capitalismo o il futuro oltre il capitalismo.