Tornano in Olanda le opere di Van Gogh rintracciate dalla Guardia di Finanza in un’operazione anti-camorra
“E’ un’operazione importantissima che ha dimostrato come la criminalità organizzata utilizzi anche le opere d’arte per la sua azione criminale. E’ stato importante, peraltro, che il museo di Capodimonte abbia potuto ospitare le due opere con un successo enorme di pubblico. E’ importante, infine, anche la restituzione al museo Van Gogh di Amsterdam che celebrerà il ritorno verso la metà di marzo con due giornate. E’ una bella storia per la Guardia di Finanza e per l’Italia”.
Lo ha detto il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, in occasione della cerimonia per la restituzione all’Olanda di due opere di Van Gogh,’La chiesa riformata di Nuemen’ del 1884, e la ‘Vista dalla spiaggia di Scheveningen’ del 1882, sottratte nel dicembre del 2002 al Vincent Van Gogh Museum di Amsterdam e recuperate dalle Fiamme Gialle nel settembre del 2016. A mettere a segno l’operazione, il Comando Provinciale di Napoli durante un’operazione anti-camorra che ha tratto origine da un’indagine nei confronti di un’organizzazione criminale, dedita al traffico internazionale di stupefacenti, collegata al clan di camorra Amato-Pagano, i cosiddetti ‘scissionisti.
Di “inestimabile valore”, le opere sono state ritrovate nell’intercapedine di un appartamento e sono state esposte a Napoli, nel museo Capodimonte. Ora, come hanno sottolineato il ministro Franceschini e il Comandante generale Toschi della Guardia di Finanza, le due tele hanno lasciato l’Italia partendo dall’aeroporto partenopeo di Capodichinio, per rientrare in Olanda. Oltre alle due tele di Van Gogh, le Fiamme Gialle hanno messo a segno, nel corso degli ultimi anni, molti interventi di recupero di opere d’arte rubate. L’ultimo ‘colpo’ è quello effettuato, nel mese di febbraio, dal Nucleo di polizia tributaria di Como che ha arrestato a Milano due italiani sorpresi a scambiare 270mila euro in contanti, provenienti dalla Svizzera, con 7 kg. d’oro in lingotti giunti dalla Campania. Gli accertamenti hanno consentito di confermare l’origine illegale del metallo prezioso, ottenuto dalle attività di raccolta dei ‘compro oro’ di Napoli, e di ritenere integrato il reato di riciclaggio nei confronti dei responsabili. Nel dicembre del 2016, invece, durante l’operazione ‘Era Glaciale’, sono state sequestrate a “un soggetto gravato da numerosi precedenti penali” 20.000 bottiglie di pregiate bevande alcoliche e superalcoliche, una zanna di mammuth in avorio, 94 reperti archeologici e paleontologici, 72 monete d’oro, 59 di argento, 171 lingotti d’oro, un campionario di gemme preziose e 424 campioni di minerali. Un vero e proprio ‘bottino’ per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro restituito alla collettività grazie al lavoro della Compagnia di Luino. Sempre nel dicembre dello scorso anno, il nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Emilia ha sequestrato 9 auto di lusso (Porsche, Lamborghini e Mercedes), 230 orologi (alcuni dei quali con pietre preziose), 600 gioielli di vario genere, 970 oggetti di pregio (mobilio, argenteria, articoli d’avorio, borse griffate), 470 quadri e cornici. Un patrimonio, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, di cui disponeva un “soggetto abitualmente dedito al commercio illecito di oggetti preziosi ed accusato, tra l’altro, di evasione fiscale”.