Festival dei Diritti Umani a Baschi: l’Umbria non è un’isola felice

diritti umani a baschi

Il Festival dei Diritti Umani a Baschi ha proposto ieri sera una serie di appuntamenti importanti per una profonda riflessione su alcuni dei problemi che gravano sul nostro Paese, Umbria non esclusa.

 

Il Festival dei Diritti Umani a Baschi, curato dal regista Francesco Cordio, si conferma appuntamento di alto valore sociale e culturale che, ci auguriamo, abbia trovato nel piccolo comune umbro la sua sede definitiva.

La giornata di chiusura, in programma per oggi, è stata preceduta da un sabato sera denso di appuntamenti di grande spessore, a partire da quello con Libera Umbria. Libera, l’associazione fondata da don Ciotti contro le mafie, è presente nella nostra Regione ed è parte attiva nell’osservatorio Regionale preposto al controllo di eventuali infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e politico dell’Umbria. Purtroppo, la nostra piccola regione, che ancora percepiamo come un’isola felice, non è un’eccezione ed è pari alle altre regioni per la presenza di infiltrazioni mafiose. Ma è sul caso Barbara Corvi che si è incentrato l’intervento dei rappresentanti di Libera: la donna di Amelia che fu uccisa nel 2009, probabilmente dal marito Roberto Lo Giudice, calabrese, figlio di un boss della Ndrangheta. Le indagini si stanno stringendo intorno alla figura del marito e Libera ha inserito il nome di Barbara Corvi nella lista delle vittime innocenti di mafia. Femminicidio e delitto di mafia, orrore che si aggiunge ad orrore per un distorto e anacronistico senso dell’onore che va di pari passo con l’arroganza e l’ignoranza, tanto che anche la cognata di Barbara, moglie del fratello di suo marito, è stata uccisa all’età di 25 anni dal coniuge che, dal carcere, incaricò un sicario del “lavoro”. Molto toccante l’intervento della sorella di Barbara, Irene, e la canzone che le è stata dedicata dal titolo “Grida giustizia”, mentre la rappresentante del Forum delle Donne di Amelia ha illustrato il protocollo presentato in occasione del compleanno di Barbara dal titolo “Libere di essere” grazie al quale le donne in contesti mafiosi possono provare a sganciarsi recuperando la propria vita e la propria libertà.

E’ seguita poi la presentazione di una nuova Guida di Repubblica dal titolo “L’Umbria e il Cinema”, per scoprire nuovi e inediti angoli della nostra regione, guidati da grandi registi e attori che hanno scelto l’Umbria come scenario naturale per le proprie opere o per la propria vita.

Ha chiuso la serata lo spettacolo di Max Paiella “Tutto esaurito” incentrato sul forsennato consumo di risorse del nostro Pianeta. Max Paiella è una delle colonne de Il Ruggito del Coniglio, la ventennale trasmissione di Rai Radio 2 condotta da Antonello Dose e Marco Presta, nella quale interpreta svariati ed improbabili personaggi, sempre accompagnato dalla sua chitarra. Paiella è cantante, musicista, comico, lo ricordiamo al seguito di Renzo Arbore negli anni ’90 o anche parte del gruppo blues Greg & i Blues Willis.

Con il suo stile semplice e coinvolgente Max ha cantato la non proprio felice condizione del nostro pianeta e le caparbie intenzioni autodistruttive dell’uomo che, pur vedendo il baratro, lungi dal frenare, accelera la sua corsa. La speranza è che ognuno prenda coscienza del proprio ruolo e tenda a migliorare, nel suo piccolo, quanto può migliorare nella vita di tutti i giorni, dalla produzione della spazzatura all’empatia verso il prossimo; è per questo che Max ha voluto stilare un patto in dieci punti col pubblico per considerare tutto il mondo come la propria casa ed ogni suo abitante come un fratello: il pubblico ha aderito al grido “bella fratè!”. Ora sta a ciascuno di noi, ogni santo giorno, mettere in pratica quanto promesso.

Benedetta Tintillini

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