Santa Margherita presenta Harmonia Mundi, il primo spumante realizzato a Venezia con le uve coltivate nei chiostri di San Francesco della Vigna, che da 800 anni custodiscono il vigneto urbano più antico della città. Un vino unico, proposto in tiratura limitata con sole 1.107 preziose bottiglie numerate per il millesimo 2022, capace di racchiudere il misticismo dei luoghi di preghiera e l’essenza del territorio lagunare, a testimonianza del saldo legame tra Santa Margherita ed il Leone marciano.
Harmonia Mundi è uno spumante Metodo Charmat che trae la sua finezza e complessità grazie ad una sosta prolungata sui lieviti di almeno sei mesi, unitamente ai vitigni nobili che ne danno i natali: Glera e Malvasia, i varietali bianchi più diffusi in Veneto ai tempi della Serenissima, reimpiantati a San Francesco della Vigna dagli agronomi di Santa Margherita nel 2019. Un vino che riporta in auge le tradizionali tecniche di coltivazione del passato, quali l’allevamento delle viti ad alberello, la lavorazione esclusivamente manuale in vigna e la valorizzazione della biodiversità grazie alla semina di varietà di fiori perenni che inframezzano i filari con le loro caleidoscopiche infiorescenze. Con la prima vendemmia, svoltasi il 30 agosto 2022, sono stati prodotti 1.107 esemplari di eleganti e raffinate bottiglie numerate: un numero simbolico, che riprende i metri lineari lungo i quali si dipana il vigneto.
La produzione di questo prezioso spumante è il frutto del processo di riqualificazione dei vigneti che abitano i chiostri del convento fin dal 1253: un ambizioso progetto volto a suggellare lo storico legame tra l’iconico marchio vinicolo e la città Venezia. Una relazione nata quasi un secolo fa, quando il fondatore di Santa Margherita, il Conte Gaetano Marzotto, scelse l’entroterra veneziano per dar vita a una vera e propria rivoluzione dell’agroindustria italiana che ha condotto in poche decadi alla nascita di uno dei marchi enologici italiani più famosi nel mondo.
A rendere ancora più esclusivo lo spumante Harmonia Mundi è il suo preziosissimo pack: una bottiglia serigrafata le cui nuances blu e dorate riportano la mente ai colori della laguna e ai riflessi delle luci che di notte si specchiano nelle acque dei suoi canali. Unico nel suo genere poi, è l’elegante cofanetto realizzato utilizzando legni di briccole dismesse, un ulteriore tributo alla città e alle singolari origini di questo vino.
«Per noi di Santa Margherita – dichiara Stefano Marzotto, Vicepresidente di Santa Margherita Gruppo Vinicolo – il recupero dei vigneti urbani rappresenta una delle iniziative più importanti che oggi il mondo del vino può, e deve, fare per mantenere saldo e vivo il legame con la propria storia, le proprie radici e le proprie tradizioni. I vigneti sono stati parte integrante della vita e del panorama delle nostre città, ne rappresentavano unacomponente economica essenziale, ne caratterizzavano l’urbanistica e l’organizzazione sociale. È stato così anche a Venezia che, sebbene limitata nella sua superficie emersa, ha coltivato per secoli la vigna nel proprio centro storico. San Francesco della Vigna, che affonda le sue radici nel XIII secolo, è una delle ultime memorie di questa presenza in centro storico. È dunque motivo di grande orgoglio essere intervenuti per un loro riassetto e riutilizzo, con l’obiettivo di dare ulteriore slancio e lustro all’unicità di questo terroir firmando i natali del nuovo spumante Harmonia Mundi».