AstraRicerche per Heineken ha messo a confronto le opinioni di quattro generazioni sul tema del rapporto tra lavoro e tempo libero
I soldi vanno bene, certo da sempre, però il tempo libero, quello per sé, è più importante. Lo pensano gli italiani senza distinzione di età, rompendo di fatto una barriera generazionale.
La foto è stata scattata dal “rapporto tra generazioni nel mondo del Lavoro” realizzata da Heineken Italia e condotta da AstraRicerche.
Tre le caratteristiche dell’azienda ideale: ‘work, life, balance‘ ovvero equilibrio vita lavoro, formazione e flessibilità e tre le generazioni messe a confronto: i Baby Boomers, ovvero chi è nato tra il 1945 e il 1964, gli anni della grande ripresa economica dopo la seconda guerra mondiale; i GenX, quelli iscritti all’anagrafe tra il 1965e l’80 e che hanno vissuto il primo grande progresso tecnologico come l’uomo sulla luna oppure il primo computer; i Millennials, periodo 1981 e il ’96 che sono i così detti consumatori 2.0 della prima era digitale e infine i GenZ fascia 1997-2012, che hanno tra i 27 e i 12 anni, e che vengono definiti con l’ultima lettera dell’alfabeto perché, di fatto, vengono dopo la Generazione X e i Millennial.
La flessibilità nei tempi e nei luoghi di lavoro
In questo confronto emerge che, nell’azienda ideale, al primo posto ci deve essere la possibilità di avere di avere tempo libero, di poter crescere a livello professionale e di poter godere della flessibilità nei tempi e nei luoghi di lavoro.
L’ambizione punta, inutile pensare al contrario, al posto fisso, soprattutto se si muovono i primi passi in un’impresa storica, grande, dal respiro internazionale.
Certo, avere un impiego è importante, ma una cosa unisce tutte le generazioni, ovvero l’imprescindibile l’attenzione al lavoratore come “persona”, richiedendo al datore di lavoro una nuova sensibilità verso i bisogni di chi collabora in azienda; un ambiente di lavoro rilassante e attento ai bisogni dei lavoratori sarà, oltretutto, un luogo favorevole per una resa ottimale di chi opera al suo interno.
S.M.R.