Sui passi dei briganti, tra ribellione e criminalità, tra storia e leggenda. La neonata DMO La Francigena e le vie del gusto in Tuscia (VT) il 14 maggio e il 2 giugno racconterà, attraverso inusuali cammini nella Tuscia Viterbese, un capitolo di storia tutta italiana, quella del brigantaggio – con i suoi eroi e sulle orme dei loro passi – con escursioni narrate nel cuore di labirintici boschi, e di quei borghi sospesi nel tempo che furono scenografia di agguati e latitanze.
Tuscania, Farnese, Ischia, Cellere, Valentano, Tarquinia. Sono solo alcuni dei luoghi che furono macchiati dal fenomeno del brigantaggio nell’ottocento italiano.
La DMO La Francigena e le vie del gusto in Tuscia, con il progetto Butteri, Briganti e Mezzadri, propone un viaggio alla scoperta di questi luoghi, dei nascondigli dei briganti, delle loro basi operative e delle loro zone di guerriglia, dalle quali facevano sì che venisse applicata la loro legge: quella del popolo contro i grandi proprietari terrieri.
Un’occasione per scoprire luoghi a noi vicini e dalla lunga storia, per guardarli con occhi diversi e conoscere Storia e radici del territorio.
Esattamente 150 anni fa uno dei più noti briganti di sempre, Domenico Tiburzi, evadeva dal carcere di Porto Clementino. Proprio da questa figura emblematica, un secolo e mezzo dopo, comincia il percorso della DMO La Francigena e le vie del gusto dedicata al racconto del brigantaggio.
Il 14 maggio Elena Ronca, guida turistica e ambientale, e Marco D’Aureli, antropologo e direttore del Museo del Brigantaggio, condurranno Sulle tracce di Tiburzi tra Storia e Leggenda, escursione narrata a Cellere (VT) e al Parco del Timone, alla scoperta della natura del territorio e delle storie legate al brigantaggio e alla figura del celeberrimo brigante che proprio qui nasceva il 28 maggio del 1836.
Ricordo romantico e controverso, affascinante e discusso della Tuscia ottocentesca.
Brutali e violenti assassini o eroi che derubavano i ricchi per dare ai poveri? Le canzoni popolari e la storia ricordano questi personaggi come controversi eroi romantici, criminali in opposizione al potere. A cominciare da Domenico Tiburzi: personaggio che permea la cultura popolare e anche cinematografica italiana (basti pensare dal film di Paolo Benvenuti “Tiburzi”); criminale, brigante buono, distingueva la legge dalla giustizia.
A distanza di 150 anni dalla sua storica evasione dal carcere di Porto Clementino, il 14 maggio, si ripercorreranno i luoghi che hanno reso memorabili le gesta del moderno e nostrano Robin Hood. Un’occasione per rivivere le emozioni delle storie popolari della Tuscia, le storie dei nonni dei nostri nonni, che lasciano spazio a personaggi romantici nati e cresciuti tra criminalità, lotta allo stato e mito.
Il secondo appuntamento dedicato al brigantaggio dei percorsi di Butteri, Briganti e Mezzadri – promossi dalla DMO La Francigena e le vie del gusto in Tuscia – sarà il 2 giugno presso la Riserva Naturale Selva del Lamone e Farnese.
I sentieri della Selva del Lamone porteranno appassionati, camminatori e turisti in un’escursione immersi nel verde, un viaggio nel cuore di un bosco intricato, fitto, labirintico e sempre diverso. Un luogo vivissimo, dove anche le rocce sono ricoperte di muschi verdeggianti e felci, dove gli uccelli si avvisano del passaggio del viandante e tra le fronde i selvatici ben nascosti nel loro regno ci osservano passare ignari. Un’esperienza da vivere a passo lento, tra il folto del bosco accompagnati quasi dalla sensazione smarrimento nel mezzo della primordiale selva oscura, con l’opportunità di scoprire le tracce di un bosco vissuto in un passato neanche troppo lontano, fatto di boscaioli e butteri, pastori e cacciatori, briganti e carbonai…