“Ci sono luoghi che a volte perdono il senso del loro essere all’interno dello spazio geografico e umano in cui sono collocati”, ha sostenuto Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio di Stato di Rieti.
E’ il caso del Campo di Farfa, il cui ricordo per decenni era stato rimosso da cittadini e istituzioni. Ci siamo passati e ripassati davanti senza chiederci cosa fosse quel campo recintato, collocato a metà strada tra il borgo di Castelnuovo di Farfa e l’Abbazia di Farfa.
Gli anziani parlavano di un campo profughi, nessuno ricordava o sapeva che quel luogo era stato anche uno dei 63 campi di concentramento fascista, anche se per pochi mesi.
Dobbiamo a un giovane storico e ricercatore, Roberto D’Angeli, quest’azione di recupero della memoria di uno dei dolorosi eventi avvenuti in Sabina durante la seconda guerra mondiale.
Un giovane che ha collaborato con la Fondazione Museo della Shoah e con l’Archivio di Stato di Rieti e che aveva già lavorato a un libro con un titolo molto significativo “La normalità colpevole”.
Il suo libro “Il campo di Farfa” racconta la storia del campo fino alla sua dismissione. Il saggio è arricchito da documentazione originale, un’intervista e un’appendice sul campo per prigionieri alleati PG 54, ubicato nel 1942 nei pressi di Passo Corese.
Questo libro, edito da Funambolo, giovane e interessante editore di Rieti, ha dato a tutti l’opportunità per non dimenticare dolorosi fatti storiciche diventeranno presto, nelle intenzioni del sindacato CGIL, un’utile testimonianza didattica per le scuole.
Molto atteso in Sabina il libro, che analizza attraverso documenti storici la vita del campo di Farfa dall’internamento fascista al Centro Raccolta Profughi Stranieri, sta riscuotendo un meritato successo di vendite, confermando la volontà dei reatini di mantenere viva la memoria storica e la cultura di una terra che non sempre valorizza la sua storia e ricerca le sue radici.
La celebrazione del Giorno della Memoria fa andare il pensiero di tutti ai campi di concentramento nazisti. Quanto risulta più difficile, invece, commemorare l’Olocausto davanti alle porte del Campo di Farfa, nel quale furono rinchiusi ebrei e oppositori.
La presentazione del libro, fortemente voluta dal Sindaco di Castelnuovo di Farfa, Luca Zonetti, avrà luogo sabato 24 marzo alle ore 18.00, presso il Centro Turistico del paese, a pochi km dal centro di internamento.
Oltre all’autore, Roberto D’Angeli, interverranno la giornalista del Corriere di Rieti e scrittrice, Tania Belli, e il segretario confederale CGIL Rieti-Roma est Valle Aniene, Walter Filippi.
Sono invitati tutti i cittadini perché è necessario condividere con la popolazione l’obiettivo di recuperare la memoria storica per difendere la nostra identità e per vigilare contro ogni forma di razzismo.
Tutti i giorni è il giorno della memoria.
Giuseppe Manzo