Nasce il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli

eco pascolo

Il nuovo progetto di Slow Food, il Presidio dei prati stabili e dei pascoli, rappresenta un passo concreto verso un equilibrio sostenibile tra attività umana e conservazione dell’ambiente. Ideato come risposta alla crisi climatica e all’emergenza ambientale, questo progetto vede coinvolti i primi 30 produttori in tutta Italia, da Nord a Sud, che producono formaggi utilizzando latte di animali alimentati esclusivamente con erba e fieno di prati e pascoli ricchi di biodiversità.

Un nuovo inizio per le terre alte

Dopo tre anni di lavoro, finalmente il Presidio Slow Food prende vita, grazie a una collaborazione tra un ampio partenariato tecnico-scientifico e il sostegno di Eataly e del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il progetto non riguarda solo la produzione di formaggi dal sapore unico, ma punta anche a valorizzare il territorio, conservare la biodiversità e promuovere un allevamento rispettoso del clima, della terra e della salute degli animali. I primi formaggi del Presidio, arricchiti di qualità organolettiche e nutrizionali ineguagliabili, portano ora l’etichetta ufficiale del progetto Slow Food.

Prati stabili: alleati del clima e della biodiversità

Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia, sottolinea come i prati stabili siano cruciali non solo per la produzione di alimenti sani e gustosi, ma anche per la protezione dell’ambiente. «Il prato è un’oasi di biodiversità vegetale e animale, e rappresenta una barriera naturale contro frane, slavine e incendi estivi». Inoltre, il professor Francesco Sottile dell’Università di Palermo ricorda che i prati stabili sono un serbatoio di carbonio, giocando un ruolo fondamentale nella mitigazione del cambiamento climatico, proprio come le foreste.

Giampiero Lombardi, docente all’Università di Torino, spiega che i prati stabili variano notevolmente a seconda della località e dell’altitudine. La loro biodiversità influisce direttamente sulle caratteristiche del foraggio e, di conseguenza, sui prodotti caseari che da essi derivano, offrendo formaggi dal sapore unico e in continua evoluzione.

Un ecosistema complesso da preservare

Andrea Catorci, ecologo e docente all’Università di Camerino, afferma che i prati e i pascoli sono veri e propri tesori di biodiversità, capaci di competere con le foreste tropicali. Tuttavia, senza l’intervento umano, questi ambienti rischierebbero di trasformarsi in boschi, perdendo così la loro biodiversità. La gestione semi-estensiva della pastorizia diventa quindi essenziale per la loro conservazione. «Quando scegliamo un formaggio – ricorda Catorci – dietro c’è un ecosistema molto complesso».

Anche Vitantonio Cerrone, allevatore e custode di pascoli in Campagna (Salerno), condivide questo impegno. Nelle sue praterie crescono essenze come il trifoglio, il finocchietto selvatico, l’origano e molte altre piante che arricchiscono la dieta dei suoi animali, contribuendo alla qualità dei formaggi prodotti.

Eataly e Parmigiano Reggiano al fianco del Presidio

Eataly è tra i principali sostenitori del progetto, con una selezione di formaggi del Presidio disponibile nei suoi negozi e ristoranti, oltre a numerose attività didattiche per sensibilizzare i consumatori. «Il nostro ruolo – spiega Andrea Cipolloni, Group CEO di Eataly – è quello di sostenere filiere agricole che rispettano l’ambiente e la società, creando nuove opportunità di acquisto consapevole per i consumatori».

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, rappresentato da Nicola Bertinelli, aggiunge che i prati stabili sono essenziali per la qualità del foraggio utilizzato nell’alimentazione delle bovine, garantendo così le caratteristiche uniche del famoso formaggio Dop. Il Consorzio, insieme a Slow Food, ha avviato un percorso formativo per i produttori, volto a migliorare la gestione dei prati stabili e preservare questo prezioso ecosistema.

Il Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli non è solo un progetto agricolo, ma una visione concreta di come l’uomo possa collaborare con la natura per il benessere comune. Il rispetto per il territorio, la valorizzazione della biodiversità e il sostegno alle comunità locali sono i pilastri di questo progetto, che mira a garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

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