In libreria “Occhi bassi”, il libro della perugina Corinna Cattuto sul sottobosco urbano tra povertà e sogni infranti
Li vedì lì, seduti su una scalinata, sdraiati su qualche panchina, abbandonati tra i cartoni lungo i corridoi di una stazione ferroviaria. Sguardi persi, vestiti sporchi, buste di plastica con una vita dentro. In molti li guardano e passano, in pochi si chiedono perché stiano in strada e a quelle condizioni. Corinna Cattuto, scrittrice perugina, ha iniziato a farsi qualche domanda durante un lungo soggiorno a Roma, patria italiana per eccellenza dei clochard; poi ha provato a darsi qualche risposta; infine, si è fatta coraggio e con grande stile e delicatezza si è avvicinata e mescolata tra loro. Ne è venuto fuori “Occhi bassi”, 96 pagine scritte di getto per i tipi della Voglino Editrice, nella collana “Pedagogia del coraggio”, ora in vendita in tutte le maggiori librerie perugine e non solo, oltre che on line. Un libro che è una sorta di diario in cui si racconta la vita dei clochard di Roma “vista da dentro – racconta l’autrice – dopo aver conosciuto alcuni di essi ed essermi soffermata ore ed ore (a volte munita di block notes) a parlare con loro, particolarmente con uno”.
Ivano (nome di fantasia utilizzato nella narrazione), origini rumene, oggi ha 50 anni e a lui andrà parte del ricavato delle vendite del volume. La sua storia è stata una chiave di volta per capire un mondo, quello dei senzatetto, a volte impenetrabile. Ma è attraverso “uno sguardo agli ultimi”, come recita il sottotitolo, si capisce anche come Roma, la città eterna, fatta di vita, di rumore, di gente, purtroppo non riesce ad accorgersi di un sottobosco di persone che non stanno, non possono stare al passo di una metropoli tanto frenetica. Cattuto, così, prova a dare voce a coloro che, per scelta o destino, vivono la strada in un viaggio in cui “dopo i primi incontri, che ovviamene sono stati fortuiti – precisa l’autrice – mi ha consentito di avvicinarmi al mondo di queste persone sorprendenti. Un viaggio che ha richiesto del tempo, ma è stato un piacere poiché questa è una fascia sociale che merita di essere raccontato. Nessun problema, insomma, a ritrovarmi seduta con loro, a terra o sotto qualche porticato quando il tempo era brutto, ad ascoltare le loro storie, le loro emozioni e spesso purtroppo i loro sogni infranti. Mi ritengo fortunata ad aver conosciuto persone così belle e spero, attraverso questo libro, di poter contribuire a rendere le loro vite un po’ meno gravose, almeno dal punto di vista della sensibilizzazione al problema. Un grazie sentito va a tutti i senzatetto che si sono aperti con me, senza remore o diffidenza e nonostante le difficoltà di linguaggio (molti provengono dai paesi dell’Est ed è stato necessario ricorrere ad un interprete) e il continuo via-vai da una città all’altra. Ma un grazie particolare va anche a Voglino Editrice per la fiducia che mi ha dato nel perseguire questo progetto”.
Corinna Cattuto, laureata in Lettere e Filosofia, con un passato nelle redazioni di quotidiani locali e alcune attività di ufficio stampa, già nota nelle librerie per una serie di romanzi gotici, ha affidato la prefazione, affidata a monsignor Saulo Scarabattoli, Parroco di Santo Spirito a Perugia, nonché cappellano del carcere perugino di Capanne. Personaggio sempre dalla parte degli ultimi, è stato tra l’altro uno dei due sacerdoti chiamato da Papa Francesco a partecipare al sinodo sulla famiglia. Quella famiglia che i clochard non hanno e che con “Occhi bassi” la scrittrice perugina, nel suo piccolo e attraverso le pagine di un libro, ha provato a dare.