di Benedetta Tintillini e Donatella Binaglia
Un’importante appuntamento con la nostra storia e la nostra identità: finalmente riunita nella sua interezza, in occasione del mostra “Sassoferrato. Dal Louvre a San Pietro: la collezione riunita”, la collezione di opere che il pittore Seicentesco Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato, realizzò per l’abbazia benedettina di San Pietro.
L’eccezionalità dell’appuntamento sta nel ritorno a San Pietro, dal Museo del Louvre dove è conservata, della meravigliosa pala d’altare raffigurante l’Immacolata Concezione. La pala manca da “casa” dal lontano 1812, anno in cui fu arbitrariamente prelevata per ordine di Dominique Vivant-Denon, direttore dell’allora Musée Napoleon (ora Musée du Louvre), per arricchirne le collezioni.
Il Louvre, solitamente restìo a concedere in prestito opere di così grande valore, ha acconsentito ad inviare la pala dell’Immacolata Concezione, che è conservata, dal momento del suo arrivo fino all’allestimento, è conservata all’interno di una cassa climatizzata, e sarà collocata nel circuito della mostra lunedì prossimo.
La mostra, visitabile dall’8 Aprile prossimo fino al 1 Ottobre, è organizzato dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria, Università degli Studi di Perugia e Regione dell’Umbria, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e della Regione ed il patrocinio del Comune di Perugia.
Diciassette in tutto le opere esposte, di cui, come detto, una proveniente dal Museo del Louvre, due dalla collezione privata di Vittorio Sgarbi che ne è il curatore insieme a Cristina Galassi, le restanti provenienti dal complesso benedettino di San Pietro.
“Importante è il ruolo dell’Università di Perugia – ha sottolineato il Magnifico Rettore Franco Moriconi – nel rilanciare la conoscenza del complesso di San Pietro, un luogo ricchissimo di opere d’arte e che emana tutto il fascino della sua storia millenaria”.
L’assessore Cecchini ha evidenziato lo sforzo che le istituzioni più importanti della Regione stanno facendo squadra per dire al mondo che l’Umbria va avanti, è in piedi ed è piena di fascino, di ricchezze artistiche e culturali.
“La collezione che si potrà ammirare in questa occasione a Perugia è la più grande raccolta del Sassoferrato esistente al mondo, – sottolinea l’assessore Severini – ci auguriamo sia quindi un incentivo per il turismo nella nostra regione, che ancora subìsce i contraccolpi del terremoto”.
Il catalogo della mostra conterrà, oltre allo studio sistematico delle opere esposte, in aggiunta ad alcuni documenti inediti emersi dalle carte custodite nell’archivio della Basilica e nuove fonti utili per la ricostruzione della vita del Sassoferrato.