Martedì 1° novembre 2016, alle ore 16.00 ci sarà – presso il Refettorietto del Convento della Porziuncola – la presentazione del doppio volume “Memoriale della Porziuncola 1705-1860” realizzato per le Edizioni Porziuncola a cura di p. Bruno Pennacchini OFM. I due Tomi riportano i due volumi manoscritti dell’archivio conventuale della Porziuncola, con le memorie del Santuario, del Convento e del primitivo abitato di Santa Maria degli Angeli, nel piano di Assisi, dal 1705 al 1860; vera e preziosa fonte di documenti risalenti fino al secolo XV.
Interverrano: la prof.ssa Chiara Coletti, della Università degli Studi di Perugia, ed il prof. P. Giuseppe Buffon, della Pontificia Università «Antoniaum». È previsto l’intervento del Curatore che, trovandosi dinanzi ai numerosi e sostanziali cambiamenti occorsi in ambito linguistico, ortografico e sintattico nell’ampio arco di tempo (1705 – 1860), dichiara: “ho scelto comunque di conservare il testo manoscritto così come giace, senza prendermi la libertà di correggere alcunché; ho conservato intatti anche errori evidenti, dovuti a incompetenze o distrazioni degli amanuensi”.
I Cronisti sono tutti rigorosamente anonimi. Alcuni di loro furono veri studiosi, capaci di ricercare e citare correttamente documenti d’archivio, anteriori ad essi anche di alcuni secoli. Non sempre tuttavia furono così attenti: in alcuni periodi si trovano vuoti di notizie, durati anche diversi anni.
Notizie di alcuni eventi clamorosi sono talvolta confermate, e spesso ampliate, in documenti contemporanei. Un avvenimento epocale segnò i primi anni ’30 del sec. XIX. Tra la fine del 1831 e il 1832, con strascichi fino al 1835, si verificò un terremoto devastante, che interessò buona parte dell’Umbria e segnatamente la Basilica ed il Convento di S. Maria degli Angeli. Il Memoriale non poteva non registrarlo. La notizia è presente anche in altri documenti coevi, che ne danno un rilievo maggiore rispetto al Memoriale. Un altro documento degno di nota, dedicato esclusivamente al terremoto e alla ricostruzione della Basilica, si trova in un volume appartenete al Fondo Antico della Biblioteca Porziuncola. Ne è autore il canonico Scipione Perilli; titolo: Relazione storica sul risorgimento della Basilica degli Angeli presso Asisi. Fu stampato in Roma nel 1842. Un particolare sorvolato dal Memoriale, e insistito dallo Scipioni, fu l’opera di protezione che si diede alla Cappella della Porziuncola, per timore del crollo della cupola: una sorta di piramide molto solida, composta di fascine, calcinacci, legnami… fino all’altezza di “palmi 55”.
Il Memoriale sembra ignorare quasi del tutto gli avvenimenti socio-politici d’Italia e d’Europa, interessato essenzialmente a ciò che avveniva in loco. Colpisce la preoccupazione di tramandare correttamente ai posteri le usanze tradizionali, perché se ne tenga conto per il futuro e ciascuno le tramandi fedelmente ai posteri senza variazioni.
Le prime avvisaglie di cambiamento si avvertirono nel 1798, quando le truppe francesi entrarono in Perugia e in Assisi: poi in altre città dello Stato Pontificio, costituendo governi democratici, come allora si chiamavano. Nel Dicembre dello stesso anno gli stessi frati del convento della Porziuncola ebbero a soffrirne pesanti conseguenze. Fr Luigi Ferri fa scrivere alcune pagine non proprio lusinghiere verso i Francesi, al suo ritorno, dopo quattro anni di volontario esilio, nel 1814.
Il modo di registrare gli avvenimenti cambierà decisamente con gli eventi del 1848 e 49: le notizie diverranno molto dettagliate: dall’esilio di Pio IX e le sue allocuzioni, inviate per scritto, alla costituzione della breve Repubblica Romana, alla restaurazione dello Stato Pontificio ad opera dei Francesi. Il Memoriale registra con gioia il loro ingresso in Roma, i proclami del comandante in capo Oudinot di Reggio, l’esultanza dei romani per l’allontanamento dei rivoluzionari, le feste fatte in S. Pietro alla presenza delle più alte personalità Italiane e francesi. In quel momento la salvezza dello Stato Pontificio sembrava essere la salvezza della Chiesa Cattolica. Il Memoriale si rattrista invece delle libertà concesse dal Papa Pio IX e le considera la radice di ogni disgrazia successiva.
Il Memoriale si interrompe senza preavviso nel Maggio 1860. Una nota a matita avverte che nel Settembre le truppe piemontesi erano entrate in Umbria e Perugia “ e cosi – scrive lo scoraggiato cronista – si chiude la storia e il volume di cronaca”.