La percentuale di raccolta differenziata a Todi nel 2023 è arrivata a toccare il 76%, crescendo di un ulteriore mezzo punto percentuale rispetto all’anno precedente. Un aumento in apparenza marginale ma conseguito su una soglia tra le più alte dell’Umbria. Il dato è attestato dal report di Gesenu appena messo a disposizione del Comune.
In termini assoluti la differenziata ha superato i 5,6 milioni di chilogrammi rispetto ai 5,5 del 2022; la indifferenziata è invece rimasta stabile a 1,7 milioni di chili; i rifiuti prodotti in totale nel territorio comunale hanno raggiunto i 7,4 milioni di chilogrammi, in crescita sull’annualità precedente.
Interessante la lettura dei dati scorporati, sia circa i materiali differenziati, sia nella suddivisione temporale, dalla quale si evidenzia un aumento sostanzioso dei rifiuti prodotti in città nei mesi turistici, da marzo a ottobre, con il terzo trimestre, quindi a luglio, agosto e settembre che segna quasi 400 mila chilogrammi di nettezza urbana in più raccolta.
Curioso, per certi versi, è che proprio nello stesso periodo la percentuale di raccolta differenziata cresca di quasi due punti percentuali rispetto alla media annuale arrivando a sfiorare il 78%.
“Si tratta di ottimi risultati che pongono Todi, per il terzo anno consecutivo, ai vertici delle municipalità della regione con oltre 15mila abitanti”, commenta l’assessore comunale all’ambiente Elena Baglioni.
A livello di materiali il vetro rappresenta, in termini di peso, il 7,6% del materiale raccolto, la carta il 10,7%, il compostaggio domestico il 4%, la frazione organica umida il 21%, il legno meno del 3%, gli inerti quasi il 4%, il verde meno del 3%, la plastica lo 0,63%, gli ingombranti l’1,34%, il metallo lo 0,65%.
“Come Amministrazione comunale – evidenzia il Sindaco Antonino Ruggiano – non possiamo che essere orgogliosi di questi dati, ma ciò non farà venire meno gli sforzi per continuare a migliorare la raccolta differenziata, sforzi che partono proprio dall’attenta analisi del report, la cui lettura è utile anche per spiegare meglio ai cittadini come sia ancora lungo il percorso per azzerare la frazione indifferenziata”.
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