Il soprabito Haori, introdotto nella tradizione giapponese per proteggere il kimono, è un indumento intessuto con materie prime pregiate e rifinito con decorazioni lavorate a mano. Per permettere la conoscenza dell’abito e la tradizione del suo utilizzo ieri e oggi, in occasione della mostra Hokusai. Sulle orme del maestro, mercoledì 6 e giovedì 14 dicembre dalle 16 alle 19, il Museo dell’Ara Pacis ospiterà uno stand con una selezione di haori originali prodotti da Kimono Flaminia. I due appuntamenti saranno ospitati all’interno della sala didattica del museo e saranno ad ingresso gratuito.
I capi d’epoca saranno a disposizione dei visitatori della mostra per una prova d’abito che avrà il sapore di una vestizione tradizionale giapponese. Sarà possibile conoscerne da vicino la qualità, apprezzarne la manodopera con i suoi ornamenti e toccare con mano la consistenza del tessuto. Per poche ore una visita al museo si trasformerà in una esperienza unica che porterà il visitatore a diventare un cittadino giapponese di fine ‘800, al pari dei soggetti raffigurati nei dipinti di Hokusai.
Le 200 opere del maestro giapponese e degli altri esponenti dell’ukiyoe, in mostra all’Ara Pacis fino al 14 gennaio, rivelano ai visitatori la tradizione di una nazione e di un popolo, quello nipponico, ricco di usanze e rituali tramandati nel tempo. Il kimono è parte di questa lunga tradizione. La storia insegna che si rese necessario l’utilizzo di un soprabito per proteggerlo dai rischi di deterioramento e, al contempo, salvaguardare chi lo indossava dal freddo. Nacque per questo l’haori, giacca utilizzata inizialmente solo dagli uomini e poi estesa anche alle donne, le prime furono le geisha verso la fine del periodo Meiji (1868-1912) ma poi, con l’avvento del periodo Taisho (1912-1926), l’utilizzo si diffuse al resto delle donne fino a diventare oggi indumento di moda, tanto da influenzare lo stile contemporaneo.